Oggi ho il piacere di intervistare Silvia D’amico, una mamma italiana che vive in America e che ha avuto accanto a se durante le sue maternità una doula.
Ho deciso di intervistarla perché credo sia importante dare la possibilità alle madri di raccontare come sono state supportate dalla figura della doula, che non esiste solo in America, ma anche in Italia, con qualche piccola differenza nell’operato*.
Il suo racconto è ricco, emozionante e coinvolgente..un modo meraviglioso per conoscere come le donne possono essere supportate da altre donne nella trasformazione della nascita.
Ciao Silvia, raccontaci qualcosa di te…
Sono Silvia D’Amico e sono nata e cresciuta a Palermo. Dopo la laurea in lingue, ho vissuto in vari paesi europei, ho sposato un americano e ci siamo trasferiti nella zona di Cleveland, in Ohio.
Dal 2010 sono traduttrice e interprete, e dal 2015 sono mamma di 3 bambini.
Appassionata di podcast e crescita personale, ho fondato il progetto Mamma Superhero per diffondere i principi del respectful parenting, del positive parenting e del peaceful parenting, ossia degli approcci basati sul rispetto dei figli, ricerche scientifiche ed esperienze di vita reale, che mirano a sviluppare un relazione più sana tra adulti e bambini.
Quando, ormai anni fa, ho iniziato ad interessarmi della figura della doula, molti studi rimandavano ad esperienze americane. Ci puoi dire come funziona lì il sistema sanitario americano rispetto alla maternità?
Qui esistono le ostetriche (midwife), nonché le infermiere specializzate e i ginecologi.
Le ostetriche possono seguire la gravidanza, il travaglio e il parto senza alcun intervento del ginecologo, a meno che non ci sia un alto rischio per il feto o per la mamma. E poi ci sono le doule che possono stare accanto alle madri.
Dal punto di vista amministrativo, la risposta a questa domanda è molto complessa.
È difficile spiegare il sistema americano, anche per me che ho esperienza diretta. In genere, tutti devono avere una assicurazione sanitaria, tramite il lavoro oppure individualmente, e in base al tipo di assicurazione ciascuno può rivolgersi a operatori sanitari e strutture “in network”, cioè una rete di professionisti approvati da quella specifica compagnia assicurativa.
Dal punto di vista pratico, una volta che ha inizio la gravidanza si decide se essere seguiti da un ginecologo o da un’ostetrica e di conseguenza si decide la struttura dove partorire. In caso di gravidanza a basso rischio, si fanno controlli mensili poco invasivi, su scelta dalla paziente.
Personalmente sono stata seguita da un gruppo di ostetriche e ho partorito in ospedale.
In America gli ospedali sono come alberghi a 5 stelle, ogni partoriente ha una camera singola, con bagno, dove viene seguita durante il travaglio e il parto e dove poi resta sino alle dimissioni, uno o due giorni dopo la nascita.
Durante il travaglio possono essere presenti varie persone: il marito, la madre, la doula. Non c’è limite e dipende dalle preferenze della partoriente.
Come hai conosciuto la figura della doula?
Fortunatamente, proprio durante la mia prima gravidanza mia cognata stava facendo il corso di doula.
Quindi sono stata la sua prima donna seguita.
Lei stessa aveva partorito un anno prima e si era appassionata tanto a questa figura, conosciuta per caso, che ha deciso di fare il corso.
Perchè hai voluto una doula al tuo fianco?
La prima gravidanza, il travaglio e il parto sono esperienze molto forti.
Per quanto si possano conoscere i dettagli è un po’ come andare alla cieca.
Avere la doula al mio fianco mi ha fatto sentire sicura, come quando non sai la strada ma c’è qualcuno che ti accompagna. Oltre al supporto pratico dovuto alle conoscenze in merito alla gravidanza e al parto, la doula offre un supporto morale ed emotivo senza pari.
Ed è questa la cosa più importante, perché quando si affronta un’esperienza che può incutere timore, avere qualcuno che ti dice che andrà tutto bene è un gran sollievo.
Come ti è stata utile la tua doula?
Durante il travaglio la doula è stata un supporto incredibile.
Conoscendo me e il mio piano del parto, la mia doula sapeva già le mie preferenze e poteva interfacciarsi con gli operatori sanitari per mio conto, quando questi avevano domande e io ero nel pieno delle contrazioni.
Ogni donna è diversa e durante il travaglio ha esigenze diverse.
La doula sa rispondere prontamente alle esigenze della donna e anche del suo partner.
Mi è stata utile in tanti momenti perché era un supporto costante.
Riconoscendo le diverse fase del travaglio, mi suggeriva di cambiare posizione quando le contrazioni si facevano più intense, mi massaggiava la schiena, mi ricordava di sorseggiare acqua dopo ogni contrazione, di rilassare la mandibola e non crucciare la fronte, di respirare profondamente e di evitare suoni ad alta frequenza, ma preferire gemiti gravi.
Tutte cose che si sanno, ma in quel momento così forte e intenso non pensi a nulla ed è bello avere una persona preparata che si prende cura di te.
Hai detto che la sua presenza è stata fondamentale: ci racconti un episodio in cui hai pensato: “meno male che c’è?!”
Nel momento in cui ho deciso di fare 3 parti naturali (senza epidurale), sapevo di non potercela fare da sola.
La cosa più importante per me era quella di sentirmi dire che ce l’avrei fatta, che avrei presto tenuto in braccio mia figlia, e che tutto sarebbe finito bene.
Per ore e ore, la mia doula è stata accanto a me a ripetermi “puoi fare qualsiasi cosa per 60 secondi”, “sono solo 60 secondi e la contrazione passerà”, “ogni contrazione ti avvicina all’arrivo della bimba”, “Le donne partoriscono da migliaia di anni”.
Insomma, sembrerà una stupidaggine, ma frasi come queste mi hanno dato la forza e la determinazione di sostenere le doglie più atroci.
La sua presenza è stata insostituibile.
C’è altro che vuoi aggiungere per le donne che ci leggono?
Sì, magari alcune donne durante il travaglio vogliono silenzio assoluto, altre vogliono ascoltare musica, altre (come me) vogliono una specie di coach che le motiva.
Il fatto è che non sai a quale categoria appartenere finché non è arrivato il momento.
La doula ha esperienza, ha aiutato molte donne e può suggerire come alleggerire il carico e facilitare l’arrivo del tuo bambino.
Grazie di cuore Silvia per aver condiviso con noi la tua bellissima esperienza con una doula!
Se anche tu vuoi avere un’esperienza simile a quella di Silvia, essere accompagnata nel viaggio della maternità, sappi che sono disponibile per te on line con la consulenza Lunapiena e sul territorio di Torino.
Dove trovi Silvia:
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* L’associazione professionale Mondo Doula, alla quale io appartengo, ha un codice di condotta che si può visionare sul sito www.mondo-doula.it, al quale io come doula di tale associazione mi attengo.